Domande Frequenti

Cos'è l’istruzione parentale / familiare / homeschooling?

La legge italiana definisce "Istruzione Parentale" tutte le forme di apprendimento e istruzione al di fuori del sistema scolastico curricolare pubblico o equiparabile (scuola pubblica o parificata).

L'istruzione parentale/famigliare/homeschooling implica la diretta assunzione di responsabilità dei genitori sul diritto/dovere di istruire i propri figli (Cost. Italiana ART.30)

https://www.miur.gov.it/istruzione-parentale 

Qual'è la differenza fra i vari termini (parentale, familiare, homeschooling)?

Dal punto di vista "legale" i termini sono considerati come equivalenti. 

Tutte queste espressioni indicano semplicemente la scelta della famiglia di provvedere direttamente all’educazione dei figli. Istruzione Parentale è il termine generalmente in uso in ambito istituzionale e amministrativo quando ci si interfaccia con i vari rami dell’amministrazione pubblica.

Nel dettaglio: "parentale" è la scelta di istruzione impartita ai propri figli dai genitori o da altre persone scelte da questi ultimi; “famigliare” ne sottolinea l’aspetto relazionale e la centralità del ruolo decisionale della famiglia; “homeschooling” è il nome inglese che definisce questa realtà nata negli USA ed in genere corrisponde ad un tipo di istruzione impartita direttamente dai genitori/responsabili genitoriali. 

Perché scegliere l’istruzione parentale / famigliare / homeschooling?

Oggi, in un momento di forte perdita di valori e punti di riferimento, molti sentono la necessità di un cambiamento nell'educazione dei propri figli. 

Una forma di scuola alternativa come l'istruzione parentale consente di creare le condizioni affinché i bambini possano sviluppare le proprie potenzialità creative ed aspirazioni, valorizzare le inclinazioni ed i talenti.

Si tratta di un nuovo approccio educativo che si pone come focus la piena realizzazione degli esseri umani ed il riequilibrio della loro presenza nel sistema naturale.

Come si organizza l’istruzione parentale / famigliare / homeschooling)?

Ogni famiglia può scegliere le modalità e le procedure che sono più in sintonia con il sentire dei genitori e del bambino/ragazzo.

La sua particolarità è proprio la dinamicità nella ricerca dei metodi e la flessibilità nell’adattamento ad personam.

Puoi approfondire il nostro progetto di scuola "CANAVESE WOODLAND SCHOOL" nella sezione PROGETTI del sito o nell'area FAQ dedicata.

Com’è regolata a livello legislativo l’istruzione parentale / famigliare / homeschooling in Italia?

L’istruzione parentale è regolata mediante la legislazione vigente.

https://www.miur.gov.it/istruzione-parentale - Vedi Riferimenti Normativi

In linee generali, con il Decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 62 art.23, possiamo elencare fra i punti più importanti che:

i genitori/responsabili genitoriali sono tenuti a presentare annualmente la comunicazione preventiva di Istruzione Parentale al dirigente scolastico del territorio di residenza. 
questi studenti possono sostenere annualmente, presso una scuola statale o paritaria, l’esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva in qualità di candidati esterni fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione (10 anni). 
la scuola che riceve la comunicazione di istruzione parentale è tenuta a vigilare sull’adempimento dell’obbligo scolastico dell’alunno.
è rimasto in uno stato di indeterminatezza (sostanziale e formale) l’aspetto legato "all’accertamento" dell’ottemperanza di istruzione per le famiglie che non intendono inserire i propri figli in un percorso scolastico canonico.

Quali sono i diritti di genitori e bambini / ragazzi in istruzione parentale?

 I bambini/ragazzi hanno diritto:

Al pieno sviluppo della loro persona (Cost Italiana, art. 3).
Ad apprendere e ad essere valutati (semmai) seguendo tempi lunghi (Indicazioni_Nazionali_per il curricolo … del primo ciclo del 2012, Obiettivi di apprendimento) 
Ad apprendere nella complessità del reale con stili e tecniche personali, seguendo ambiti tematici diversi da quelli individuati dalle materie, attraverso percorsi individuali che attivano processi analogici, intuitivi, deduttivi, logici personali. (Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012, Aree disciplinari e discipline)
il diritto ad essere (ri)-ammesso gratuitamente alla frequenza di una scuola pubblica, se e quando egli stesso dovesse individuarne la necessità. “La scuola è aperta a tutti. ” (Costituzione della Repubblica Italiana, art. 34)
i ragazzini con certificazione (B.E.S., D.S.A., D.H.D., legge 104), al momento dell’esame, agli strumenti dispensativi necessari. 


I genitori hanno diritto:

Ad istruire la prole in prima persona. Per l’esercizio di tale diritto non è richiesto il possesso di un titolo di studio specifico, né di un’abilitazione.
A scegliere un’istruzione fuori dai contesti scolastici.
Ad operare tutte le scelte in tema di educazione ed istruzione secondo le peculiarità del figlio, le sue caratteristiche personali, le convinzioni religiose, filosofiche e pedagogiche dei genitori e nel quadro delle norme generali. 
Al pieno riconoscimento della scelta di istruzione e di educazione intrapresa. Si tratta infatti di una scelta lecita, legale, legata alla naturalezza dei rapporti etico-sociali, famigliari e interpersonali, alle Carte fondamentali e alle leggi derivate.
In termini amministrativi, il diritto ad intraprendere un percorso di istruzione parentale in qualsiasi momento ed a qualsiasi età. Non esistono limiti temporali per la scelta di istruzione parentale. 
A (re)inserire i figli nel percorso scolastico a qualsiasi anno scolastico (previo superamento dell’esame di idoneità).
il diritto ad accedere a sussidi ed ausili statali e locali (dal Comune, dalla Provincia e dalla Regione) come tutti gli altri giovani in istruzione.

Quali sono i doveri dei genitori che praticano l’istruzione parentale?

Provvedere all’educazione e all’istruzione dei propri figli, oltre che al loro mantenimento. Attualmente in Italia tale dovere si estende per almeno dieci anni, dai 6 ai 16 anni di età.
Possedere la capacità per l’espletamento di tale compito. Solo “Nei casi d’incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.” Sul piano amministrativo, la legislazione fino al 2017 ha inteso tale requisito fondamentale con la connotazione riduttiva di dimostrazione del possesso di “capacità tecniche o economiche”. Una definizione di dette “capacità tecniche o economiche” e delle modalità della loro verifica, tuttavia, non è mai avvenuta.
Individuare, fra tutte quelle possibili, la modalità più consona per delineare il percorso di apprendimento di ciascun figlio in ogni sua fase. Ciò significa adeguare le tempistiche dell’apprendimento, gli argomenti, gli stili, gli approcci. La personalizzazione massima del percorso necessaria per qualsiasi bambino.
Comunicare annualmente all’autorità competente la propria decisione di fare istruzione parentale. L’homeschooler non possiede infatti lo status di alunno, bensì quello di giovane in istruzione parentale e le due connotazioni non possono coesistere.
Dimostrare l’assolvimento del compito genitoriale di istruire la prole secondo la legge, ovvero di dimostrare che è in atto un processo di istruzione/apprendimento efficace in assonanza con le linee generali. Tale dimostrazione non deve necessariamente sostanziarsi in un allineamento al programma di una classe e nemmeno in un esame scolastico standard (a meno che questo non sia coerente con il percorso di apprendimento intrapreso dal giovane), ma deve essere pensato e formulato ad hoc, nell’autonomia di ciascun Istituto scolastico e nella professionalità dei suoi docenti (Decreto legislativo 62 del 2017, art. 1).

Che cos’è la dichiarazione / comunicazione annuale?

È una comunicazione nella quale si esplicita la decisione dei genitori/responsabili genitoriali di provvedere all’istruzione dei figli autonomamente, avvalendosi dell’istituto dell’istruzione parentale.

Va consegnata a mano (facendosi rilasciare il numero di protocollo), tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure via PEC.

La dichiarazione/comunicazione di istruzione parentale può essere inviata al Sindaco e/o al Dirigente del territorio di residenza.

Entro quale data va effettuata la comunicazione / dichiarazione di istruzione parentale?

La dichiarazione di istruzione parentale si invia:

all’inizio del percorso di istruzione parentale. In tutta Italia è possibile inviarla in un momento qualsiasi dell’anno, soltanto in provincia di Trento ci sono dei limiti temporali.
entro il 31 gennaio di ciascun anno, come previsione per l’anno scolastico successivo.

Come procedere se il bambino / ragazzo è già iscritto in una scuola pubblica o parificata?

Si effettua il ritiro da scuola, chiedendo la cancellazione dai registri scolastici alla scuola frequentata e contestualmente si invia la dichiarazione di istruzione parentale al Dirigente del territorio di residenza.

Cos'è l’esame di idoneità annuale?

Per le famiglie che non intendono inserire i propri figli in un percorso scolastico canonico, la legge italiana prevede "l’accertamento" dell’ottemperanza di istruzione. 

Uno degli strumenti di accertamento è l'esame di idoneità annuale per lo studente, che da la possibilità di essere (re)inserito nel percorso scolastico, qualora lo si necessitasse. 

Lo studente può sostenere annualmente, presso una scuola statale o paritaria, l’esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva in qualità di candidato esterno fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione (10 anni). 

E’ obbligatorio sostenere l’esame di idoneità annuale?

Se si auspica e richiede un reinserimento nel percorso scolastico, è necessario sostenere l’esame di idoneità alla classe cui si chiede l’inserimento.

In tutti gli altri casi, una lettura attenta della normativa vigente consente di rispondere negativamente alla domanda sull’obbligatorietà. In tal caso si dovrà concordare con il Dirigente un accertamento del dovere genitoriale di istruire i figli. Tuttavia, ultimamente su questo aspetto dell’istruzione parentale si sta delineando un atteggiamento sempre più restrittivo.

Se si sceglie l’istruzione parentale, è necessario adeguarsi ai “programmi ministeriali”?

I “programmi ministeriali” sono stati sostituiti con le “Indicazioni nazionali per il curricolo” (Legge 53 del 28 marzo).

Significa che non esistono direttive dal Ministero, ma i responsabili all’istruzione/educazione (a scuola i docenti; nella parentale i genitori o i loro delegati) debbono costruire di anno in anno un percorso didattico-formativo idoneo ai suoi destinatari. Si tiene conto del punto di partenza degli allievi, dei loro interessi, delle loro capacità. 

Il genitore/responsabile genitoriale deve presentare un “programma di istruzione”?

E' necessario presentare un documento che riepiloghi gli obiettivi raggiunti durante il periodo di scuola parentale. Dal marzo 2021 il termine di “programma” è stato sostituito con quello di “progetto didattico-educativo”. 

Cos’è un progetto didattico educativo e come si svolge?

Il “progetto didattico-educativo” è il documento di riferimento per il momento dell’esame/accertamento dell’assolvimento del dovere di istruzione.

Esso è formulato dalla famiglia in base al percorso di apprendimento svolto, tenendo a riferimento le Indicazioni nazionali per il curriculum (2012 e 2018).  Il progetto didattico-educativo deve contenere le informazioni principali su ciò che è stato svolto in istruzione parentale. Esso rispecchia quindi il vostro modo di fare istruzione parentale, visto che i responsabili dell’azione educativa e di istruzione siete voi genitori.

Come CANAVESE WOODLAND SCHOOL offriamo un progetto didattico-educativo che viene spiegato nei dettagli dai nostri docenti qualificati negli incontri in presenza con i genitori.

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